Le interviste

A tu per tu con le artigiane con l’handmade nel sangue…

Abbiamo fatto qualche domanda a Rosa e Anna, protagoniste della settimana di donneinstoffa con il loro progetto “La sartoria rosa”. Curiosi di sapere cosa ci hanno raccontato? Buona lettura!

Chi siete? Qualche parola per descrivervi.

La Sartoria Rosa nasce per scherzo, “babbiannu” come si dice in siciliano, un pomeriggio d’estate. Due donne, una mamma ed una figlia, siciliane. La prima parla con la macchina da cucito, come fosse la migliore amica, e ci parla da anni ormai. L’altra sperimenta con le stoffe, le fantasie ed i disegni da quando, a mala pena, teneva una matita in mano.

Come è nata la passione per l’handmade? Quando e in che modo è diventata una vera e propria attività imprenditoriale?

A dir la verità non si tratta ancora di una vera attività, diciamo che troviamo il tempo, dopo il lavoro vero, di fare anche questo. Il fatto a mano, nel nostro caso, l’abito sartoriale, lo abbiamo nel sangue. Proveniamo da una famiglia di sarte che si cucivano i vestiti da sole.

Se doveste guardare indietro, qual è stato il momento più duro?

Adesso. Siamo partite con tanto entusiasmo e ci crediamo ancora, ma in pochi comprendono l’unicità del fatto a mano, della gonna sartoriale. Stiamo cercando di farci strada.

Come scegliete tessuti e materie prime per le vostre creazioni?

Ricerchiamo le tendenze e seguiamo la moda, anche se alla fine facciamo a naso. Giriamo per i negozi di tessuti e per i siti più sconosciuti alla ricerca delle stoffa non vista e unica.

Dai vostri post traspare questa voglia di entrare in contatto con chi vi segue. Quanto pensate sia importante instaurare un rapporto con chi legge e compra i vostri prodotti?

Importantissimo, ogni like o condivisione è motivo di orgoglio.

Che consiglio dareste alle donne che hanno la vostra stessa passione?

Di seguirla e perseverare.

Collaborate con altre donne che hanno un’attività simile alla vostra? Quanto pensate sia importante una rete di donne unite per valorizzare l’handmade?

Moltissimo. Compriamo sempre dalle colleghe dell’handmade. Vale la stessa regola, il fatto a mano è unico, soprattutto quello che fanno gli altri e che può ispirarti.

C’è una creazione alla quale siete particolarmente legate? Magari perché l’avete realizzata in un periodo particolare della vostra vita o perché a ispirarvi è stata una persona per voi importante.

Siamo legate ad ogni gonnellina che realizziamo, perché crediamo che ognuna abbia qualcosa che la accomuna con la persona che la sta comprando. Forse una, anzi tre in particolare ci sono care. Un unica gonnellina nella versione mamma, figlia, altra figlia piccolissima (15 giorni). La stoffa doveva esprimere brio e complicità, ma soprattutto affetto, quello di una mamma per le sue due figlie piccolissime. E così è stato, è nata “Ciurusa”.

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